Album fotografici
Edizioni
- Terre di Lucchesia. Fotografie di Max Nobile, Testo di Lalla Romano, Pacini Fazzi, Lucca 1991.
- Sguardi. Novanta volti della cultura. Fotografie di Vincenzo Cottinelli, Testi di Lalla Romano, La Quadra («I Quinterni»), Brescia 1995.
- Robert Doisneau, Testo di Lalla Romano, Motta Fotografia, Milano 1996.
Titolo
La bellezza di Lucca e delle sue terre ispira Terre di Lucchesia, commento poetico di Lalla Romano alle fotografie di Max Nobile, che esprime le sensazioni del suo «amore a prima vista» per la città e la sua gente.
Sguardi è la scoperta delle «affinità fra persone che guardano»: fra il fotografo Vincenzo Cottinelli e gli scrittori e intellettuali ritratti, ai quali Lalla Romano appone una illuminante, e a volte sferzante, definizione.
Un’altra città, Parigi, e un altro fotografo, Robert Doisneau, sono l’occasione per esprimere l’amore per la sua «seconda patria» e l’emozione per le immagini di un grande maestro.
Argomento
La treccia di Tatiana nasce da una serie di fotografie di Antonio Ria che fissano alcuni momenti di una festa in giardino e che l’autrice raccoglie in scansioni narrative, organizzando quei segni in un racconto che ha la sua trama: un’allegoria da «leggere» come una nuova forma di romanzo.
In Terre di Lucchesia Lalla Romano unisce all’epifania della parola l’epifania della luce di Max Nobile; i suoi commenti poetici, quasi versi, accompagnano con sobrietà gli scorci di Lucca, delle mura, delle chiese, delle torri, delle campagne, sottolineandone la bellezza e l’incanto.
In Sguardi, sui volti degli intellettuali ritratti da Vincenzo Cottinelli, la scrittrice coglie
«la singolarità, il particolare eccezionale, non sempre dovuto alla conoscenza più o meno diretta del personaggio, ma più spesso suggerita proprio dal linguaggio dell’immagine come tale».
In Robert Doisneau Lalla Romano nelle immagini del fotografo francese evidenzia l’umanità, la passione, e quella felicità misteriosa, «offerta ma insieme “difesa”, resa segreta dalla sua stessa gelosa generosità».
Incipit
Alla bellezza si addice il silenzio. Il termine bellezza è desueto come concetto filosofico (platonico), e del tutto invalidato dall’uso volgare. Tuttavia noi continuiamo a riconoscere la bellezza nella natura e nell’arte. Contemplazione – silenziosa – è il nostro rapporto con essa. Ma se vogliamo comunicare la nostra emozione, dobbiamo usare parole.
Più scarse e meno eloquenti saranno, tanto meglio sarà.
(da «Alla bellezza si addice il silenzio», in Terre di Lucchesia)
Il titolo Sguardi è suggestivo, anzi definitivo. Si dovevano trovare delle costanti, nella infinita serie possibile degli sguardi umani; scoprire delle affinità tra le persone che guardano. Così da rendere evidente il carattere di unità, senza il quale un libro non è un libro.
Lalla Romano, dall'Introduzione
La fotografia non appartiene esclusivamente alle arti visive. In quanto arte non è cronaca, documento; però non è affine alla pittura, con la quale è sembrata misurarsi alle origini, bensì alla scrittura. Alla parola. Come nella parola, nella fotografia c’è un abisso tra la comunicazione e la creazione.
Lalla Romano, da Il fotografo poeta
Antologia della critica
Terre di Lucchesia. Fotografie di Max Nobile, Pacini Fazzi, 1991:
Maestra della restituzione lirica – in prosa – di quelli «istanti privilegiati» che sembrano improvvisamente rivelare la bellezza o il senso della vita, Lalla Romano – la nostra maggiore scrittrice – non per la prima volta fa d’una raccolta di foto un libro di «epifanie»: di rivelazioni poetiche, appunto. Scegliendo di commentare una per una queste foto, trasforma in poesia il commento. Già ci riuscì nella Lettura di un immagine e nella Treccia di Tatiana. Ci riesce ancora in Terre di Lucchesia; che restando una raccolta di immagini fotografiche, insieme diventa così un libro unico: prezioso documento dell’incontro fra una sobria, consumata artista della parola e la silenziosa bellezza di una città.
Vittorio Saltini
Risvolto di copertina di Terre di Lucchesia
Anche i libri hanno un destino. Ce ne sono di utili e inutili, di necessari e di indispensabili. Terre di Lucchesia, con foto di Max Nobile e testi di Lalla Romano, è di quelli indispensabili; non solo perché a Lucca mancava un simile fiore all’occhiello, ma perché i contenuti che lo compongono costituiscono un autentico avvenimento: Lucca ha finalmente la dimensione che le mancava: quella dell’immaginario e della poesia. […]
A Lalla Romano quello che importa è la poesia del silenzio, avere cioè di fronte delle immagini che la sollecitino artisticamente.
Vincenzo Pardini
«La Nazione», 8 dicembre 1991